I componenti che costituiscono il sistema sono semplici. Vediamone le immagni
Cassero metallico a perdere. E’ il primo componente che si monta sul piano di posa livellato. E’ una rete elettrosaldata, generalmente a maglia 15 x 15 che viene piegata con angolature standard di 60-65-70 gradi.
Non è elemento strutturale, ma confina frontalmente il terreno e da il sesto uniformemente inclinato alla struttura in terra rinforzata.Generalmente lo si mette in opera “a perdere” ed è la tecnica di costruzione del paramento più utilizzata.
Elemento antierosione a paramento. Si tratta di un prodotto specifico che inibisce il processo erosivo che si potrebbe innescare nella facciata delle terre rinforzate esposta alle varie condizioni climatiche. Preferiamo definirlo elemento antierosione in quanto, per svolgere questa funzione, è possibile installare più tipi di materiali: o una rete in fibra naturale (juta, cocco, paglia o paglia/cocco) o una rete in poliestere (PET) a maglia fine 2.5mm x 2.5mm nera o color verde o, come spessissimo consigliamo ormai da tempo nei nostri lavori, un telo a bandelle intrecciate (trama ed ordito) in PP (polipropilene) di colore verde nelle varie tonalità offerte in commercio, definito telo pacciamante o telo antiradice.
Geogriglia di rinforzo. E’ l’elemento strutturale del sistema. Nelle terre rinforzate che noi realizziamo, preferiamo utilizzare geogriglie di rinforzo a maglia quadrata 2cm x 2cm in poliestere (PET). Nel disegno a lato la geogriglia l’abbiamo rappresentata stilizzata. Qualora le terre rinforzate siano realizzate con terreni stabilizzati a calce o cemento, utilizziamo, nel rispetto dei pareri tecnici in materia, geogriglie in polivinilalcol (PVA).
La geogriglia, da elemento strutturale, si oppone alle forze di taglio che si generano in tutti i terreni riportati e che, in sezione, li destabilizzano e mobilitano generalmente lungo superfici circolari o spezzate.
Posizionata la geogriglia, si procede all’installazione dei tiranti di ritenzione.
Posti a circa 50cm di distanza l’uno dall’altro, servono per tenere la facciata inclinata (per cui il sesto uniforme della terra rinforzata) in fase di stesa e compattazione della terra di riempimento.
In loro assenza il cassero si aprirebbe sotto la spinta dei terreni in lavorazione. Nei nostri casseri di lunghezza di circa 4m, posizioniamo 8 tiranti per cassero.
Ebbene si, sembrerebbe non logico ma lo è! Nel blocco individuato dalla facciata (paramento esterno – cassero) delle terre rinforzate, dalla sua proiezione interna (paramento interno), e dalla lunghezza di ancoraggio delle geogriglie (vedi ciò che è colorato di grigio nel disegno a lato), il terreno di riempimento fa la sua presenza e viene considerato elemento strutturale, tanto che tecnicamente è definito “rilevato strutturale”. Ogni terreno ha infatti le sue caratteristiche geotecniche, quali: angolo d’attrito, coesione drenata, peso per unità di volume che entrano nel calcolo del dimensionamento della struttura ed influenzano (e non poco) la stabilità interna della struttura.